GallerieAntiche

 

Immagini serene della fanciullezza e prima giovinezza di Mario insieme con me, e  con i cugini Felice e Catia Piccolino e i loro genitori (Ringrazio Catia per avermi inviato le foto)… 

 

 

 

 

…e poi tre quadri in cui …e poi tre quadri in cui appare la Torre di Pisa. Nel primo la Torre pendente è raffigurata insieme a quella di Mola. Nel secondo insieme a una vista del Golfo con il profilo del promontorio di Gaeta, il sole rosso al tramonto, e un profilo femminile (temi che ritornano spesso nella grafica  di Mario). Nel terzo, la Torre pendente si accompagna a due motivi “mediterranei” tipici di Mario, il profilo di piante di pino senza tempo, e la palma di ulivo. La Torre di Pisa è presente in molte opere di Mario. E’ un ricordo di quando, nel 1994, egli subì la prima operazione per tumore, all’ospedale di Cisanello, nell’immediata periferia della città della torre. Il periodo tra il 2001 e il 2002 è uno dei più intensamente produttivi nell’opera grafica di Mario. Il “mostro” – come Mario lo chiamava – si è ripresentato, ma è stato di nuovo sconfitto e Mario affida alla sua opera artistica la speranza di emergere dallaappare la Torre di Pisa. Nel primo la Torre pendente è raffigurata insieme a quella di Mola. Nel secondo insieme a una vista del Golfo con il profilo del promontorio di Gaeta, il sole rosso al tramonto, e un profilo femminile (temi che ritornano spesso nella grafica  di Mario). Nel terzo, la Torre pendente si accompagna a due motivi “mediterranei” tipici di Mario, il profilo di piante di pino senza tempo, e la palma di ulivo. La Torre di Pisa è presente in molte opere di Mario. E’ un ricordo di quando, nel 1994, egli subì la prima operazione per tumore, all’ospedale di Cisanello, nell’immediata periferia della città della torre. Il periodo tra il 2001 e il 2002 è uno dei più intensamente produttivi nell’opera grafica di Mario. Il “mostro” – come Mario lo chiamava – si è ripresentato, ma è stato di nuovo sconfitto e Mario affida alla sua opera artistica la speranza di emergere dalla angoscia della sua esistenza.

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Note tecniche: Anno di realizzazione: 2000 / Tecnica : inchiostro su carta con texture / 
Dimensioni: cm.40×40 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio /  Composizione ad impianto ortogonale ed essenziale nel tratto.

Compare sospesa in uno spazio vuoto, una piccola ed insolita “barca” sulla quale allineati e immobili sono disposti gli elementi costitutivi della rappresentazione: una rossa luna, un albero ed un uccello statico, se pur apparentemente allineati sono sovrapposti e rivolti altrove, ignari dello sguardo dello spettatore. Sono forse in viaggio in uno spazio senza traccia e senza tempo.  (Palma Aceto)

Palma Aceto si è generosamente impegnata a mettere a disposizione la sua competenza artistica per illustrare alcune delle opere di Mario. Inizia oggi con questa barca (forse anche un’arca di biblica salvezza) sulla quale si dispongono vari oggetti tipici della grafica di Mario.

Mario_Fotografo

Un “fotoreporter” degli anni ’70, in giro per l’Italia, forse in Toscana, in un’immaggine gentilmente inviata da Renato Marchese che ha una ricca collezione di foto di Mario.

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Note tecniche: Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro su carta con texture /
Dimensioni: cm.30×23 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio. Composizione ad impianto orizzontale.
Un pesce qualsiasi giace sulla battigia con forza compositiva da attore protagonista e solo dietro, il cielo e il mare si inglobano nell’inchiostro della notte, lasciando la scena alla bianca luna e alle bolle d’ossigeno sue sorelle. Il tutto, solo e sempre per punti e trame, tessute con analitica perizia. (Palma Aceto)
 

Mario_teatro

Mario negli anni ’70 mentre collabora alla realizzazione dello scenario di uno spettacolo (foto gentilmente inviatya da Renato Marchese).
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Mario_profilo anni 70

Mario in una foto di profilo degli anni ’70. (Immagine fornita da Renato Marchese)
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Gabbiani_RED

Nota tecnica: Anno di realizzazione: 2001. Tecnica : inchiostro e tempera su carta. Dimensioni: cm.50×40. Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio. Composizione ad impianto centrale. stile Optical.

Cinque gabbiani con e senza identità, disposti a corona a formare il puzzle di un sole bianco che non riscalda e distende frastagliati raggi in espansione, come a bucare lo spazio immobile di un cielo di carta. (Palma Aceto) 

RagazzaeMarioAnni60

Due immagini della fine degli anni ’60 che ritraggono rispettivamente una ragazza e Mario, tratte dalla stessa lastrina fotografica. Paesaggio di campagna. Le altre immagini della serie fanno pensare a una gita scolastica.

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Mario in una foto degli anni ’70 che lo ritrae nel suo piccolo laboratorio casalingo per lo sviluppo e stampa delle pellicole fotografiche (foto di Renato Marchese)
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Alberi RED

Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti, campiture e tratteggi in diagonale / Dimensioni: cm.60×50 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio / Composizione ad impianto orizzontale /
La metamorfosi di un brano di realtà si fa pesce e ingloba un paesaggio multiforme con arbusti declinanti, poi rupi e grotte  in modalità prospettica si spingono in avanti.
Un altro lembo di realtà si fa sfondo e  un caos apparente mostra ciò che in basso manca.
Solo un soffio di vento conduce piccole, medie e grandi bolle al di là di un lento fermoimmagine.(Palma Aceto)

Mario e De Meo

Mario in una immagine allegra degli anni ’70 mentre scherza con l’amico Gianni de Meo (Foto di Renato Marchese)
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PESCE SPADA PINI

Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti, campiture e tratteggi in diagonale / Dimensioni: cm.60×50 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio / Composizione ad impianto orizzontale.
La metamorfosi di un brano di realtà si fa pesce e ingloba un paesaggio multiforme con arbusti declinanti, poi rupi e grotte  in modalità prospettica si spingono in avanti.
Un altro lembo di realtà si fa sfondo e  un caos apparente mostra ciò che in basso manca.
Solo un soffio di vento conduce piccole, medie e grandi bolle al di là di un lento fermoimmagine.(Palma Aceto)

mario___fotografo anni 70

Ancora Mario nel suo laboratorio fotografico casalingo in due immagini degli anni ’70. Sulla parete si intravede una foto  forse scattata da lui che riproduce due piccoli rom nei pressi di un paletto che porta la scritta “divieto sosta nomadi”.  Mario ha avuto per tutta la vita  un sincero interesse per gli emarginati e diseredati.
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Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti / Dimensioni: cm.30×23 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio / Composizione ad impianto centrale
Sagome sospese, acquatiche e fluttuanti l’una comprende l’altra. Una schiena di donna, la pinna di un pesce, un volto di alghe e coralli irradiante quanto malinconico, prigioniero forse in quella sua non-forma, metà umano e metà paesaggio marino. . L’artista in questo caso, non imita né interpreta la realtà, bensì libera i poteri dell’immaginazione, dell’analogia e della metafora, del verosimile e del possibile, così Il meravigliosoper punti, confonde, avvolge e bagna come l’atmosfera. (Palma Aceto)

Mario profilo

Mario in una foto di profilo degli anni ’70, probabilmente scattata nel suo laboratorio casalingo di fotografia.
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bacio.

Anno di realizzazione: probabilmente 2002 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti e texture. Dimensioni: cm 40×40 / Composizione a impianto centrale
Il soggetto rappresentato non è insolito nell’arte, un uomo e una donna che si baciano con i profili dei volti che in parte si sovrappongono in un bacio lieve, inconsistente,creando un rapporto tra visibilità, che nel quadro corrisponde a tutta quella serie di elementi in più, costituiti dal paesaggio essenziale e sghembo che fa da sfondo e di invisibilità, dei volti dei due amanti, rimandando sempre a quell’immaginario onirico di un ipotetico sogno, che forse sogno non è.Il tentativo di un incontro d’amore represso o solo immaginato. L’artista riesce ad immortalare quell’attimo fuggente in cui universo maschile e femminile si compenetrano in una dimensione in questo caso immateriale ed eterea. (Palma Aceto)

Mario Ritratto

Mario in primo piano in una foto degli anni ’70, anche questa probabilmente scattata nel suo laboratorio casalingo di fotografia.
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Cozze_RED

Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti e linee / Dimensioni: cm.30×23 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio.
Composizione ad impianto orizzontale. Oltre l’orizzonte, un ritaglio informe di cielo zebrato fa da sfondo a due cozze in abito da sera che in bella posa, sostano su un tappeto di infiniti granelli di sabbia. (Palma Aceto)

MARIO GRUPPO anni 70

Mario in una foto degli anni ’70 (o fine anni ’60), con un gruppo di compagni, forse nell’occasione di una gita scolastica.
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Anno di realizzazione: 1998 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti e campiture / Dimensioni: cm.30×23 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio 
Lei è la’ a guardare lontano, senza occhi per vedere con il vento fresco sul volto a formare una quinta che rende tutto ciò che è dietro, meno immobile e più profondo. Utilizzando il formato orizzontale l’artista innova il primo piano, amplia notevolmente lo sfondo con ritagli frastagliati di nubi che animano la vivacità della scena.
Quattro gabbiani rompono la monotonia del limite divisorio tra cielo e mare, uccelli marini tra i compagni più fedeli all’uomo, anime a lui affini, innamorate del vento, dell’immensità di un mare, purtroppo qui senza più colore, e dei suoi finti orizzonti. Si tratta di anime libere e ingovernabili ,soggette in questo caso ad una posa statica, per essere immortalate in uno scatto d’autore. (Palma Aceto)
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Tre scatti da una pellicola a colori in cui Mario ritrae la sua casa, forse una decina d’anni fa, nella zona adibita a studio artistico, in cui passava lunghe notti, seduto al tavolo da disegno, a comporre pazientemente punto a punto, linea a linea, col tratto della penna a china, le sue opere, e tentare di vincere così le sue angosce e ossessioni.
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 Oggi proponiamo due foto: la prima ottenuta a partire da una lastra fotografica di Mario, risalente alla fine degli anni ’60, della serie di una gita con in compagni, su un tratto della costa laziale, con il mare che appare sullo sfondo, attraverso una vista dominata dai contorni di un’agave.
007 Mario
… e poi una foto scattata da Renato Marchese che ritrae Mario, molti anni dopo, insolitamente sorridente e pieno di vita.
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Albero 5 RED
Anno di realizzazione: 2000 / Tecnica : inchiostro  su carta per punti e texture / Dimensioni: cm.40×40 / Esposto nel 2009 nella mostra personale “Mediterranea” presso Palazzo De Vio / Composizione ad impianto centrale
Un albero, uno, con arbusto a più ramificazioni e tanto di chioma capricciosa appare dinanzi come un calice da afferrare e dietro, un cespuglio frastagliato in negativo ne mette in evidenza la base, il punto di partenza, mentre ancor più in là prosegue un prato di graniglia chiuso da un limite barriera in grigio smeriglio. Le forme diventano essenziali, il significato della realtà immaginata, toglie l’individualità alla materia per esprimerne ciò che appartiene all’universo. (Palma Aceto)
torre neve Formia 1973 RED
La Torre di Mola con la vista dei monti innevati da una pellicola di Mario datata 1973.
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Mario 2001 Candela 20151213_141013

Anno di realizzazione 2001 / dimensioni 50×70 cm / Due rettangoli, uno chiaro in basso, quasi fascia o piedistallo,  e l’altro scuro, che occupa gran parte di tutta la superficie , scandiscono lo spazio del quadro.  Dal limite in basso si innalza una grande candela, che campeggia con le sue variazioni di luce nell’ampio riquadro nero. Dal bianco deciso della candela si sprigiona la fiamma gialla che inserisce la sua luminosità calda nel gioco alterno di bianco, nero e grigio. Le forme sono tutte perfettamente geometriche e perciò contribuiscono a sottolineare i passaggi nei vari toni del nero e del grigio creando un’atmosfera in bilico tra mondo reale e immaginario.  La luce della candela sembra inserirsi in una sfera trasparente (quasi una grande palla di vetro) in cui  si distribuiscono in alto e a destra piccoli poligoni piu chiari che trasformano in precise forme geometriche le ondulazioni luminose. Il quadro evoca giochi prospettici alla Escher ma anche il mondo onirico di William Blake in cui la fiamma della candela può trasformarsi nell’immagine inquietante di un enorme occhio. (ANDP)

Sperlonga Spiaggia RED

Un’immagine da una pellicola d’epoca di Mario piuttosto sciupata e con graffi evidenti, ma con il sapore delle cose antiche, quasi una veduta dipinta. Si scorge, da sud-est,  la costa prima della Grotta di Tiberio, e poi il villaggio di Sperlonga, e più in lontananza Terracina. In prossimità della spiaggia che si intravede sulla destra,  subito oltre gli arbusti della macchia mediterranea, si riconoscono (seppure con difficoltà) le coperture di un’intelaiatura di serre, segno dell’uso agricolo della zona. Nel film Non c’è pace tra gli ulivi, del regista di Fondi Giuseppe De Santis, qui pascolavano le pecore nel periodo invernale, dopo la transumanza. Segno di tempi e costumi che, nell’arco di pochi decenni, mutano come non sono mutati per secoli.
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  1. Croce
Anno di realizzazione 2003… dimensioni 47×61 cm… Al centro dell’attenzione, in quest’ opera, è lo studio della percezione visiva e della resa in termini pittorici e plastici del movimento, della luce e dei fenomeni ottici. Il linguaggio impiegato dall’artista è di matrice astrattista, più propriamente definito come optical art o arte cinetica . L’intento è di puntare al coinvolgimento dello spettatore non sul piano emozionale, ma su quello percettivo e psicologico. L’instabilità della percezione visiva viene continuamente stimolata con un gioco di forme, che sembrano pulsare e cambiare continuamente attraverso linee inserite in griglie modulari astratte, con l’inserimento opportuno di varie sfumature di colore che giungono alla costruzione di un simbolo, pronto a colmare le esigenze dello spirito di tutti i giorni, il bisogno di preghiera, l’esigenza di sentirsi in comunione con Dio. (Palma Aceto)
Famiglie Piccolino 1956
Una immagine che ritrae le due famiglie Piccolino, quella di Agostino (nostro padre) e di suo fratello  Gabriele, in una delle poche foto datate con precisione: 28 giugno 1956. Mario aveva 12 anni e la nostra famiglia si era da poco trasferita da Selvacava a Formia per le necessità dello studio dei figli. Mario è il primo da sinistra in seconda fila. Accanto a lui la mamma Angela (33 anni) e la zia Maria Celeste (31 anni). In primo piano (sempre da sinistra a destra) il fratello Marco (10 anni), e i cugini Michelina (Mina, 8 anni) ed Emilio (9 anni). Dietro il padre Agostino (39 anni) e lo zio Gabriele (36 anni).
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18-03-16

Polifemo RED
Anno di realizzazione: 1998. Tecnica : inchiostro per texture  su carta. Dimensioni: 75×57.  Composizione ad impianto centrale con prospettiva per piani.  Influenze stilistiche: arte metafisica.
Piani come fogli sovrapposti di carta sagomata, due spazi contapposti: il primo chiaro e l’ altro scuro, ombre inclinate e inconsistenti. Rimandi al mondo classico; in primo piano Omero con “il libro” trattenuto sul petto, uno scudo, un vaso, una colomba poi a seguire una colonna dorica, un arco e ancora oltre arbusti a rete, una barca a remi appartenuta al mito, una palma, isolotti e profili del golfo, un po’ più in alto, gabbiani in volo e ancora dopo un secondo orizzonte con un enorme pesce guizzante e per sfondo una piccola ma centrale piramide. I luoghi raffigurati nel dipinto sono trasformati e modificati fino a perdere i legami con la realtà.
L’artista accentua il senso di solitudine, di silenzio e di vuoto, tanto che lo spettatore è portato a dare alla scena un valore simbolico ed evocativo, come se gli elementi presenti nel quadro celassero un mistero e racchiudessero in se stessi le chiavi di un enigma. (Palma Aceto)

Mario anni 70jpg

Mario colto in una strana espressione da  una istantanea degli anni ’70 (foto Renato Marchese)
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20 marzo 2016

piccolinoopere_lotto_a_1_gatto
Dimensioni:50×60. Tecnica: inchiostro su carta per punti e texture. Esposto nella mostra “Mediterranea” presso Palazzo de Vio Gaeta. Anno di produzione: 2000
Un gatto sornione se ne va per tetti di carta smeriglio, lasciano in bella vista i resti di un abbondante pasto, la torre fa capolino dietro la sua sagoma non riuscendo a creare un sufficiente piano prospettico, mentre il profilo appena accennato del golfo risulta utile a segnare l’orizzonte come una goccia di rosso inchiostro a definire il sole. Una lettera dell’alfabeto rimarcata a mo’ di logo include la firma dell’autore e si inserisce nella composizione come elemento costitutivo. In bilico tra sogno e realtà, tra cielo e terra, il corpo del gatto si trova in una sezione più scura del dipinto, la testa e la coda in quella di luce, così le due dimensioni, la fantasia e la realtà, non appaiono separate da una linea netta ma ne diventano elemento unificante. (Palma Aceto)

 

Giulia 1 ___mese RED

Una foto di mia figlia neonata, dell’aprile 1983, di cui Mario  fece un ingrandimento che ho ritrovato da poco.

 

Giorno_per_Giorno

Mario Guernica

Anno di realizzazione: 1999. Tecnica : inchiostro per texture  su carta.  Dimensioni: 75×57 Composizione ad impianto orizzontale  con prospettiva per piani.Omaggio a Guernica di Picasso

L’artista si autoritrae in primo piano, mostrando il suo coinvolgimento nell’opera, rendendo leggibile allo spettatore, l’omaggio a “Guernica “ del grande Picasso. Si mostra di profilo con la mano pronta a riportare nel dipinto la sua ispirazione. Ciò che compare intorno, sono immagini fluttuanti, provenienti come ricordi in frammenti, dall’opera originaria, che non trovano, ancora collocazione sul foglio. Così qui, la grande lampadina, ci appare chiusa nell’obiettivo di una macchina fotografica, o anche nella pupilla di chi guarda. In Guernica rappresenta l’occhio di Dio, e non fa altro che illuminare la scena, renderla visibile affinchè non sia mai dimenticata. Il toro collocato trà il mento e il braccio della figura in primo piano, come a limitarne la posizione,non indica fertilità, virilità, o forza, ma è l’oscuro nemico da battere. Il profilo femminile, che decolla dal margine destro della scena sembra spingersi in avanti, quasi a chiedere di comparire nell’opera che l’artista sta realizzando. In Guernica, la donna rappresenta il dolore e la rassegnazione ma qui è ritratta senza occhi e senza orecchi, per mai più vedere, nè sentire il dolore di tutta l’umanità sconvolta dalle guerre. Infine la scacchiera in verticale nell’angolo destro, posta quasi a scivolare fuori dai margini del dipinto, ci rammenta che la partita è ancora da giocare. (Palma Aceto)

 

Mario 10 anni dal tumore

Una foto del 21 febbraio 2004 che ritrae Mario  nel reparto pediatrico dell’Ospedale di Formia insieme con il dott Giuseppe Buttaro e gli infermieri, mentre festeggia i 10 anni dalla prima operazione di tumore alla quale era stato sottoposto a Pisa, nell’Ospedale di Cisanello. Mario frequentava spesso questo reparto perché cercava di rallegrare i bambini ricoverati cone le sue esibizioni di Magopic. Il giorno prima aveva partecipato ai festeggiamenti di carnevale.
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Giorno_per_Giorno

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Anno di realizzazione: 1998. Tecnica : inchiostro per texture  su carta. Dimensioni: 61×48. Composizione ad impianto orizzontale. Esposto nella mostra “Mediterranea” presso Palazzo de Vio- 2009
Pesci, non quelli delle bocce, delle fontane, degli acquari,
delle fiere, dei giardini pubblici ma delle profondità marine.
Piccoli, medi o enormi, si muovono sinuosi su un fondo di inchiostro
trasparente, che ne staglia i contorni tra tante bianche bolle da cui traggono luce
e come le persone, si trovano, si seguono, si giungono
e si disgiungono nello spazio dipinto.
I pesci da sempre presenti nell’ immaginario e nei sogni dell’artista, paiono
inconsistenti come fantasmi degli abissi.
Silenziosi esseri fatti di miriadi di punti in un cielo liquido come l’acqua che li contiene, in tutte le sue varianti di densità.
Quì, il mito romantico del mare si mostra silente, misterioso e metafisico. (Palma Aceto)

Mario maturo RM

Mario in una foto degli anni della maturità gentilmente inviata da Renato Marchese
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