Rispettabili Autorità, cari amiche ed amici, cara assemblea qui riunita!

 

A nome dell‘Associazione "Die AnStifter" di Stoccarda vi ringraziamo per averci invitati ad assistere a questa cerimonia nel luogo del massacro, in cui il 12 agosto 1944 sono state trucidate più di 200 persone (intendo la piazza della chiesa).

 

Per ultimi siamo giunti un po' più di tre anni fa da Voi, per partecipare al lutto e alla amarezza per la giustizia negata, sia ai sopravissuti che a tutti quelli che furono massacrati - parenti, vicini di casa, ospiti e sfollati alla ricerca di un posto sicuro durante la guerra.

 

Era fine settembre del 2012 quando abbiamo appreso dell'archiviazione processuale di questo massacro da parte di un pubblico ministero a Stoccarda. Scandalizzati e indignati, non potevamo far altro che metterci in viaggio in 40 persone per venire a condividere con Voi l‘indignazione e la rabbia.

 

Sono ormai tre anni che vi siamo vicini nella vostra nobile lotta volta al riconoscimento giuridico anche in Germania dei fatti della barbarie nazifascista.

 

Fin dal primo incontro con i rappresentanti dell'Associazione Martiri, con il Comune di Stazzema, con gli impegnati giornalisti del "Tirreno" e della "Stampa", abbiamo sperimentato la vostra umanità.

 

Ci avete spiegato con parole, occhiate, gesti sobri e onesti la vostra vita, le vie lunghe e dure che avete percorso per andare avanti, malgrado l'atrocità di aver visto da bambine e bambini come i vostri cari sono stati ammazzati. Abbiamo anche sentito cosa significa essere figlie e figli di una famiglia traumatizzata. L'onorevole Carlo Carli ci ha raccontato delle vostre lotte per avere qui il Parco Nazionale della Pace.

 

Per sempre rimarrà inciso nella nostra memoria l'incontro con Enrico Pieri, venuto a Stoccarda il 31 gennaio 2013 per consegnare personalmente, in quanto parte civile, la sua protesta contro l'archiviazione del processo. Abbiamo visto la fermezza, dignità e bontà del suo viso anche quando gli stato negato di entrare nel palazzo di giustizia di Stoccarda. Divieto motivato dal procuratore generale affinché Enrico Pieri con la sua personalità non influenzasse la decisione da prendere.

 

Proprio questo partecipare ad un incontro negato ci ha insegnato moltissimo: l'umanità e la dignità hanno avuto il sopravvento sul potere che si autodiscreditato. E l'umanità ha bisogno di essere testimoniata e manifestata. Per questo ogni 12 del mese abbiamo manifestato con cartelli e interventi di fronte al ministero di Grazia e Giustizia di Stoccarda.

 

In seguito, il 9 novembre 2013 siete venuti a Stoccarda con un bus di 55 persone, Associazione Martiri, Comune di Stazzema, amici, per ricevere insieme il premio della pace che la nostra Associazione "Die AnStifter" aveva deciso di conferire a Enio Mancini e Enrico Pieri, impegnati in prima fila da decenni perché non si dimentichi quello che fu un crimine dello stato tedesco.

 

Nel primo pomeriggio del 10/11 siete stati ricevuti per un rinfresco dal nostro Presidente dei Ministri del Baden-Wuerttemberg Kretschmann che ha voluto conoscervi personalmente.

 

Alla serata di gala di fronte a una platea stracolma siete saliti sul palco a raccontare e testimoniare, in quanto sopravissute e sopravissuti, il crimine e le atrocità fatte a Voi personalmente, alla Vostra gente a Sant Anna, alle centinaia di martiri.

 

Pensiamo qui anche con grande gratitudine e riconoscenza alla mole di lavoro e impegno dell‘avvocatessa Gabriele Heinecke.

 

Tutto questo è servito a far riaprire la causa grazie ad una decisione della corte d‘Appello superiore regionale di Karlsruhe.

 

I pubblici ministeri di Amburgo, incaricati nuovamente di indagare sulla strage del 12 agosto 1944, hanno investigato e deciso di aprire il processo.

 

Una decisone importante esattamente il contrario della decisone della magistratura di Stoccarda.

 

Il fatto però che il processo non sia stato celebrato resterà per sempre una vergogna perché "l'ingiustizia teutonica" - per usare un‘espressione di Enio Mancini - ha voluto valutare la probabile debolezza mentale dell‘imputato Gerhard Sommer durante il processo come un ostacolo primario.

 

Che tristezza di dover parlare di una seconda colpa. La prima fu il crimine del 12 Agosto 1944. La seconda colpa consiste nell‘incapacità della giurisdizione tedesca di giudicare in un processo pubblicamente celebrato la prima colpa come tale.

 

Oggi siamo qui con voi. Il fatto che il governo del Baden- Wuerttemberg abbia deciso di contribuire finanziariamente a porre il marmo di Cardoso come cornice di lutto intorno alla piazzetta della chiesa e al posamento dei bronzi del Maestro Finotti è nella nostra interpretazione un segno di accettazione della vergogna descritta.

 

Ci auguriamo che non ci lascerete soli nell‘impegno di continuare a insegnare alle nuove generazioni in Germania ad andare oltre, a mantenere la memoria e ad imparare dai tremendi errori di chi le ha precedute. Questi bisnonni, nonni, padri per più di tre generazioni hanno negato di essere stati dei crudeli assassini, hanno rimosso di assumersi le proprie responsabilità rispetto a quanto è accaduto, per esempio qui a Sant'Anna.

 

Vi chiediamo di aiutarci a far capire ai nostri giovani che non serve negare le atrocità, non serve rimuovere la realtà, ma serve conoscere i fatti - il che significa accettarli anche a livello giuridico processuale - e tramandarli come monito da generazione in generazione.

 

Ci avete ricevuti come amiche e amici e ci avete ripetutamente indicato la visione di un‘Europa veramente comune, un Europa di pace, un Europa solidale. Voi che tanto avete sofferto ci lasciate questo messaggio!

 

L'avervi conosciuti e dall‘autunno del 2012 aver potuto percorrere alcuni passi con voi con incontri, un campo di lavoro, progetti comuni, ci fa dire grazie grazie grazie, ci rincuora e ci dà speranza per l'avvenire!

 

Gunther Leibbrand

Rappresentante dell'Associazione  "Die AnStifter" di Stoccarda

 

Sant'Anna di Stazzema, 30 gennaio 2016

 

Discorso pronunciato in occasione della cerimonia per l'inaugurazione del restauro della piazza della chiesa di Sant'Anna e della collocazione di tre opere in bronzo dello scultore Novello Finotti

 

 

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