Il mondo immaginario del Mago Piccolino.
Così amava essere chiamato Mario e la sua
produzione artistica trova sicuramente un riferimento in una realtà parallela a
quella che comunemente percepiamo ed è propria solo di chi è capace di
viaggiare in mondi immaginari rendendoli reali attraverso il gesto compositivo.
l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista,
nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato –
consiste nell’osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista
diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità
geometrica che talora diviene magia e gioco.
L’opera di Mario, si pone alla radice di un percorso artistico che s’avventura negli spiazzi sconfinati della geometria , divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regna sovrana. Uno sguardo che sa cogliere la realtà del microcosmo geometrico dietro le cose, per poi farne le premesse compositive e costruire «immagini interiori».
intellettuale, mago nell’iper suggestione
del disegno, racconta attraverso le opere la compenetrazione di mondi
simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali.
Le immagini che vedremo scorrere in questo video, ci rimandano ad una visione
atmosferica rarefatta ad una sorta di luogo sconosciuto dove si placano le
costrizioni, le angosce dell’esistenza e si esalta la libertà dell’immaginario,
dove protagonisti sono: il mare, il cielo, i gabbiani, insoliti e comuni pesci
con le loro bolle di ossigeno, paesaggi improbabili e nature morte. Tutto si
colloca in uno spazio immoto e silenzioso.
La luce e i suoi effetti sono i protagonisti anche in bianco e nero
Si può dire che semplificando la visione, epurandola del colore, più
immediati sono gli effetti della luce, i passaggi chiaroscurali e
la rilevazione delle forme.
L’opera di Mario si impone allo sguardo dello spettatore per bellezza, eleganza
e misura compositiva.
Palma Aceto,
recensione al video "Il mondo immaginario del Mago Piccolino"
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